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Luca Cantarelli

Ebbene si, lo ammetto: io scrivo

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Gli incipit

 

* NEL CIELO VENTISETTE STELLINE

Dio disse: sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque. E poi disse ancora: ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il dì dalla notte, servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni, da luci nel  cielo per illuminare la terra. Così avvenne. 

 

* LUMI SUL PO

Da lì l’acqua del fiume e la nebbia erano un’unica cosa. Anche i pioppi mostravano lo stesso colore slavato. Non era grigio ma neppure bianco. Assomigliava a un beige scuro, perché era denso e oleoso come nei disegni a cera dei bambini. E come in quei disegni, i contorni risultavano confusi e sbavati. 

 

* COME SCRIVERE UN LIBRO E SALVARSI LA VITA

Mettiamola così. la mia vita aveva il mal di denti. Di quelli che ti prendono mezza faccia e che, tra fitte più o meno acute, non svaniscono mai del tutto ma ti condizionano per l’intero arco della giornata. 

 

* L’URLO DEL GRANO

Le stoppie naufragavano in un oceano dorato. Come vascelli privati dell’albero maestro, gli steli grossi e robusti lacrimavano dopo il taglio della falce. Alla deriva, nella vastità dei campi. 

 

* RITORNO A SUMMERVILLE

Non tornerò mai più a Summerville. Nemmeno per tutto l’oro del mondo.

 

* VERRANNO A PRENDERMI

Non esiste vita al mondo che non sia condotta a braccetto da un sottofondo sonoro. Ci sono fiori che al picchettare delle prime gocce di pioggia serrano i petali. Altri, si girano in faccia allo scoppiettare lontano del sole. 

 

* SIAMO VIRGOLE

Corro fra la gente che mi ignora. Soltanto quando colpisco con un gomito o un braccio per farmi largo tra la folla, qualcuno si accorge della mia presenza. Sono un sottile spago di cotone nella trama compatta di un enorme tappeto. Solo che mi sto sfilando. 

 

* HO VISTO UN RE

Il conte di Loren e il duca di Bardot, freschi d’investitura, passarono dalla camera al soggiorno con gli occhi rossi nascosti dal capo chino. I due andavano spesso insieme, il secondo dietro il primo, come Febbraio succede a Gennaio. 

 

* LA LEGGENDA DI MIMMO KILOMETRO

Fino all’ultimo dei suoi giorni, quando ormai camminava a stento trascinando i passi dietro un bastone treppiede, se gli chiedevano:  -Mimmo, cos’è l’inferno? –

Domenico rispondeva, di getto, senza riflettere: – L’inferno è la guerra. – 

 

* VERSI CORSIVI

Se ai confini della realtà vi fossero cartelli o dogane a separare il mondo effettivo da quello fantastico, si potrebbero evitare non poche diatribe.

 

* ALLA BOTTEGA DEL DOLCE FAR NIENTE

Poi c’è quel posto lì, tagliato in due dalla ferrovia, su cui i treni scorrono ancora lentamente veloci come una volta: una parte del paese, con i servizi amministrativi, sociali, culturali, sanitari, sportivi, scolastici, commerciali, religiosi, di credito, di volontariato e di sicurezza, resta a nord dei binari; l’altra a sud, con tutto il resto. 

 

*  ALL’OMBRA DI UNA FOGLIA DI PINO

Questo libro comincia con questo e termina in mare. Nel mezzo fluisce un fiume di cose, fatti, animali e persone. La corrente d’inchiostro trasporta a valle vicende piccole e grandi, belle e brutte. Ma in quelle acque, ora chiare ora scure, sguazzano pochi nomi, pochissimi. 

 

*  IL CANTA … STORIE

Senza troppi giri di parole: io scrivo. Scrivo molto. Da molto tempo. Precisamente dal giorno in cui sono stato punto da una penna radioattiva.

Copyright © 2025 Luca Cantarelli.

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